Meningite: sintomi, tipologie e trattamenti

meningite

Quali sono i sintomi della meningite? Ma soprattutto cos’è la meningite? E come avviene il contagio? Spesso si sente parlare di questa malattia le cui complicanze possono risultare pericolose e condurre persino alla morte di una persona. Però bisogna far presente che non tutte le sue forme possono avere delle conseguenze fatali e che in linea generale occorre semplicemente il vaccino per poter prevenire un possibile contagio.


E' necessario prestare particolare attenzione, se si possiede un sistema immunitario debilitato, in caso di bambini con età inferiore a 5 anni o in caso di persone anziane, ad alcuni sintomi come la febbre ed il mal di testa, soprattuto nel periodo di fine inverno ed inizio della primavera.



Meningite: cos'è?


Prima di capire esattamente cos'è la meningite scopriamo prima cosa sono le meningi. Quando si parla di meningi, soprattutto con la nota frase "sprimi le meningi", si fa riferimento a 3 membrane: la pia madre, la dura madrea e l’aracnoide. Queste membrane ricoprono il sistema nervoso centrale ossia il sistema che elabora tutti i dati provenienti dall’esterno e dall’interno dell’organismo e che permette di elaborare le oppurtune risposte. Il sistema nervoso centrale è formato da midollo spinale ed encefalo ed è una parte vitale dell’organismo che viene protetta sia dalle ossa, come la colonna vertebrale ed il cranio, e sia dalle meningi.



Meningite: tipologie


Nel caso in cui le meninigi si infiammano allora ciò sta ad indicare che sia ha la meningite che può essere di tre tipologie diverse: batterica, virale o fungina. La meningite virale è quella più frequente e non comporta conseguenze pericolose. Solitamente guarisce entro 10 giorni e l’origine è da ricercarsi in un enteovirus o herpesvirus.


Meno frequente è la meningite causata dal fungo Cryptococcus neoformans che può risultare parecchio pericolosa. Le persone che hanno un sistema immutario debole o in linea generale le persone immunodepresse sono i soggetto maggiormente a rischio.


Quando si fa invece ricorso a vaccini per curare la meningite allora si fa riferimento alla meninigite batterica che possono essere anche di tipologia diversa e avere conseguenza mortali. Analizziamo insieme quali sono i batteri che la causano:


  • Il meningococco è un batterio che vive nella gola e nel naso di una gran parte della popolazione e solitamente non costituisce un problema per la salute e nè tantomento un fattore che aumenta la possibilità di incorrere nella meningite. Tuttavia il portatore sano rappresenta uno dei principali mezzi per il contagio poiché non sapendo di possedere tale batterio non mette in pratica nessuna prevenzione.


    Esistono differenti tipologie di batterio meningococco ed in particolare 6 di essi risultano molto rischiosi per l’uomo: W135, X , Y, C, B e A. Nel nostro paese sono molto frequenti il tipo C e B.


  • Pneumococco. Si tratta di un batterio molto presente nella popolazione, circa il 70%, e allo stesso modo del meningococco può attaccare le vie respirtatorie e provocare, oltre la meningite, anche altre infezioni come la polmonite o l’otite. In ogni caso è raro vedere lo pneumococco come il responsabille dell’infiammazione delle meningi.


  • Emofilo o Hi. Tempo fa, negli anni 90, era molto nota poiché era la principale responsabile della meningite di tipo batterica nei bambini sotto i 5 anni. Successivamente è stato approvato un vaccino per questo specifico sierotipo (Hib) e gli episodi sono diminuiti drasticamente. Inoltre, in questo caso il rischio di contagio non risulta alto.


  • Meningite: sintomi


    In un primo momento è impossibile scoprire la causa della meningite poiché i sintomi risultano identici in ciascuna delle tre tipologie. Come si manifesta la meningite? Generalmente i sintomi iniziali della meningite ossia dell’infiammazione sono mal di testa, assenza di appetito e sonnolenza. Successivamente si aggiungono altri sintomi come la febbre alta, dolori muscolari, nausea vomito, e difficoltà a portare la testa in avanti.


    sintomi meningite

    Riassumendo i principali sintomi della meningite sono:


    • - forte mal di testa;

    • - febbre alta;

    • - sonnolenza con mutamento dello stato di coscienza;

    • - collo rigido;

    • - nausea e vomito;

    • - convulsioni;

    • - sfoghi cutanei a chiazze;

    • - fotofobia ossia fastidio alla luce del sole.


    Nella meningite la difficoltà maggiore sorge dal fatto che diversi sintomi sono analoghi a quelli di un'influenza e per questo motivo risulta difficile effettuare subito una diagnosi. Per avere una diagnosi definitiva ci si affida agli esami del sangue ed a diversi esami radiologici. Tuttavia esiste una seguenza di sintomi molto caratteristici di tale malattia: primo di tutti la presenza di febbre associata a piedi e mani fredde, successivamente il mal di testa ed infine la rigidità del collo ossia la difficoltà a piegare la testa in avanti.


    I caratteristici sintomi di natura neurologica come la cefalea e la rigidità del collo sono i segnali che devono far scattare un campanello d’allarme e più in generale ciascun sintomo di natura neurologica.


    Quali sono i sintomi della meningite in un neonato? Nel caso di neonati occorre prestare attenzione al pianto, in particolare se il pianto diviene nervoso e senza sosta e se lo sguardo risulta apatico e monitorare la temperatura corporea. C’è la possibilità che si presentino alcuni fenomeni come le crisi epilettiche o l’ingrandimento inconsueto della testa: in tal caso bisogna recarsi subito al pronto soccorso.



    Meningite cause


    Come si prende la meningite? Il contagio della meningite avviene nel seguente modo: essa si diffonde per contagio attraverso l’aria e quindi basta uno starnuto, un colpo di tosse o semplicemente un dialogo in uno spazio di un pochi di metri per diffondere l’agente infettivo, indipendentemente che sia di natura fungina, batterico o virus. Quindi la meningite è contagiosa.


    Nel caso in cui l'agente infettivo arriva al naso o al limite fino alla faringe senza entrare in circolo allora ci si può ritenere fortunati. Però, qualora dove entrare nel sangue, l’agente infettivo potrebbe raggiungere facilmente le meningi e causare di conseguenza la meningite.


    Il numero di giorni che trascorre tra la fase di contagio e la manifestazione della patologia, detto anche tempo di incubazione, potrebbe essere molto variabile. Nel caso della meningite virale il tempo di incubazione è di 3 – 6 giorni, invece nella meningite batterica possono insorgere i primi sintomi tra i 2 e 10 giorni. Infine per la meningite da fungo potrebbe trascorrere fino ad 1 mese prima che si manifestino i primi sintomi come febbre e mal di testa.



    Meningite: quali sono le conseguenze?


    Le meningite è ritenuta pericolosa in quanto può portare a conseguenze molto gravi, in modo particolare se si rsicontra la meningite di tipo fungina o batterica, mentre nel caso di quella da virus la malattia permane per circa 1 settimana per poi scomparire.


    La meningite da fungo può addirittura portare alla morte, anche è molto raro contrarre il questa tipologia di fungo, ossia il Cryptococcus neoformans, nel nostro paese.


    La meningite più nota è la cosidetta meningite batterica, in quanto l’agente infettivo potrebbe permanere nel sangue e successivamente raggiungere i tessuti nervosi con gravi conseguenze per il nostro organismo. In tal caso potrebbe presentarsi la setticemia oppure la sepsi, ossia una permanenza nel sangue dei batteri che solitamente si presenta tramite macchie rosse sulla cute e può potenzialmente causare la morte.


    Come detto prima, il ruolo delle meningi è quello di proteggere il midollo spinale e l’encefalo. Nel caso in cui queste due componenti del sistema nervoso si infiammano, esse possono provocare mieliti o encefaliti con conseguenze permanenti come: perdita della vista o dell’udito, problemi di coordinazione ed equilibrio, disturbi dell’apprendimento e della concentrazione, epilessia o paralisi cerebrale.



    Come prevenire la meningite


    La meningite, in particolare quella batterica, si presenta tra la fine dell’inverno ed inizio primavera. Le persone che sono più a rischio sono i bambini con età inferiore ai 5 anni, i soggetti immunodepressi e gli anziani. Un rischio maggiore sussiste per le persone che frequentano luoghi affollati e quindi sono a contatto con molta genete.


    Il metodo migliore di prevenzione è rappresentato dal vaccino, specie per la meningite di tipo batterica.


    Dunque per prevenire la meningite ci sono diversi accorgimenti che si posso mettere in atto al fine di evitate il contagio come ad esempio quello di evitate luoghi affollati come uffici, mezzi pubblici, supermercati, classi scolastiche, però non tutti possono essere messi in atto. Il suggerimento è quello di cambiare spesso l’aria e lavarsi frequentemente le mani per sconguirare di toccarsi bocca o mani con dita sporche.


    Qualora si sia venuti a contatto con una persona affetta da meningite c’è una profilassi antibiotica a cui è possibile sottoporsi durante i giorni precedenti ai primi sintomi. Occorre far presente che in ogni caso si risulta contagiosi anche nelle 24 ore dopo avere iniziato la cura.