La pelle ci parla: non trascuriamo i segnali della nostra pelle

Una sensazione improvvisa di prurito porta a grattarci in continuazione, un attacco di orticaria che compare e scompare nel giro di poche ore: malesseri la cui origine non è sempre identificabile con certezza. Disturbi che possono colpire adulti e bambini e che spesso si manifestano in particolari momenti della vita, magari dopo un dispiacere improvviso o un lungo periodo di tensione, a segnalare quello che molti studiosi chiamano “il misterioso salto dalla mente al corpo». Perché anche nelle malattie della pelle sembrano sempre più rilevanti le caratteristiche emotive di chi ne è colpito, i suoi rapporti affettivi e anche il suo comportamento, se saranno confermati i risultati iniziali di una ricerca italiana che si concluderà nei prossimi mesi.


Ponte tra cervetto e mondo


Anche le malattie della pelle rientrano quindi nei fenomeni psicosomatici, definiti così dagli studiosi in quanto coinvolgono organi innervati dal sistema nervoso centrale. Come l'intestino, per esempio, che «parla» con attacchi di colite o i bronchi che comunicano con crisi di asma. E la pelle, meglio di tutti, dimostra questo stretto collegamento tra mente e corpo: deriva da quello stesso gruppo di cellule ernbrionali indifferenziate da cui si sviluppano anche i capelli e, appunto, il sistema nervoso.


Del resto la cute svolge compiti molto complessi, dalle funzioni protettive e immunitarie alla regolazione della temperatura e all'espressione delle emozioni. E l'organo sensoriale per eccellenza, quello più esposto al contatto con gli altri. Ed è fondamentale per la comunicazione: il nostro modo di “sentire” stimoli sensoriali attraverso la cute influenza pesantemente la percezione che abbiamo di noi stessi e la nostra autostima. Inoltre, la pelle condivide con il sistema nervoso centrale anche numerosissimi recettori, neurotrasmettitori e ormoni. Esiste una fitta e continua comunicazione tra il sistema nervoso, quello endocrino (l'insieme delle ghiandole che producono ormoni direttamente nel sangue) e il sistema immunitario, delegato a produrre le difese dell'organismo. Questi tre aparati, fondamentali per la nostra vita, non agiscono indipendentemente, ma ogni singola funzione rientra all'interno di un complesso lavoro di squadra.


Grattarsi per rabbia


Allora può capitare che, magari mentre si discute per l'ennesima volta con un collega, improvvisamente si cominci a strofinare una mano per calmare un fastidioso prurito. Cosa è successo? Il cervello ha registrato il senso dì irritazione dovuto al ripetersi del contrasto e ha ordinato ai neurotrasmettitori di liberare nella pelle dell'istamina. Questa sostanza provoca la dilatazione dei capillari, l'abbassamento della pressione, l'accelerazione del battito cardiaco, l'aumento della secrezione di acidi nello stomaco, la contrazione dei muscoli involontari come quelli gastrici. Non c'è da stupirsi, quindi, se il risultato di tutta questa attività sia il prurito, che richiede, per alleviare la tensione, un esercizio neuromuscolare come il grattarsi. In sostanza, quando la mente è a disagio “scarica” la sofferenza sul corpo e spezza un equilibrio, causando disturbi o addirittura malattie. Fino ad arrivare a eczema, orticaria, vitiligine, alopecìa (caduta dei capelli), alla cui origine può esserci una relazione tra la mente e il sistema immunitario, responsabile del rilascio di istamina. E’ un fatto ormai accerttato, la medicina tradizionale non contesta l'influenza della psiche nella comparsa e nel peggioramento delle malattie. Anzi, secondo la teoria biopsicosociale, che mette in relazione il funzionamento dei meccanìsmi biochimici con i gli aspetti psicologici e sociali, tutte le patologie hanno una corriporiente psicosomatica: vi sono aspetti biologici nelle malattie della mente e fattori psichici in quelle del corpo. Ma quanto pesano emozioni, sentimenti, stress sulla comparsa o il peggioramento dell'orticaria, della derinatite seborroica piuttosto che della psoriasi? Esistono ricerche scientifiche che confermino questo legame?


Dermatite da sisma


Studi sperinientali hanno documentato l’esistenza di una correlazione tra aumento dello stress e caduta delle difese immunitarie, ma non esistono molte indagini rigorose in proposito.


Ma per poter dimostrare un fenomeno occorre trovare un metodo scientificamente valido. Così si sono analizzate oltre 140 ricerche effettuate dagli anni '50 in tutto il mondo sulla correlazione tra psiche e problemi dermatologici e si è constatato che nessuno di questi studi può essere ritenuto del tutto attendibile. Perché è vero che si conoscono i meccanismo fisiologici che possno giustificare un'influenza dell'attività cerebrale sullo stato di salute della pelle. Ma è evidente che l’esperienza soggettiva, le percezioni, i pensieri, le fantasie costituiscono una realtà psichica strettamente personale. Noncistante ciò risulta evidente una correlazìone fra disagio interiore e malattia.


Per esempio, nel caso della dermatite seborroica, una malattia non contagiosa, una ricerca condotta in Giappone, a un anno di distanza dal terremoto del 1998, su 1457 persone colpite, segnala che gli abitanti delle aree più interessate dal sisma manifestavano lesioni più estese e sintomi più intensi. Il primo nemico che può mandare in tilt l'equilibrio tra i sistemi nervoso, endocrino e immunitario è infatti lo stress eccessivo o prolungato. Sotto stress l'organisino produce più ormoni quali adrenalina, cortisolo, ormone della crescita, prolattina (che nelle donne stimola la produzione del latte materno) e abbassa il livello degli ormoni sessuali e di quelli responsabili dello smaltimento degli zuccheri come l'insulina. In particolare, lo squilibrio degli ormoni sessuali e l'aumento degli zuccheri nel sangue sono ora considerati tra i fattori che stimolano l'eccessiva produzione di sebo nella dermatite seborroica.